Esiste una scuola di pensiero che basa la dieta sull’alternarsi dei picchi ormonali nell’arco della giornata. In questo caso si parla di “cronodieta” sviluppata negli Anni 90 da alcuni ricercatori, i quali ritenevano che l’assimilazione dei nutrienti e le conseguenti variazioni metaboliche dipendessero da un complesso sistema di aggiustamenti ormonali. Vi sono ormoni che favoriscono l’accumulo di grasso corporeo e la perdita di massa muscolare e altri che facilitano lo smaltimento del grasso corporeo e l’acquisto di massa muscolare. La produzione di questi ormoni nella giornata può variare da un individuo all’altro.
Ecco un elenco di questi ormoni.
Gh: favorisce la creazione di massa muscolare, stimola la lipolisi (distruzione dei grassi) ed è prodotto soprattutto nelle ore serali e di notte.
Cortisolo: favorisce la perdita di massa muscolare negli arti inferiori e l’accumulo di grasso nella regione addominale; è prodotto specialmente nelle prime ore del mattino (3-4) e quasi assente nelle prime ore serali (22-24).
Insulina: favorisce la sintesi di glicogeno (diminuisce lo zucchero), proteine e grassi. Normalmente è quasi assente e serve a regolare la quantità di zuccheri presenti nel sangue in antagonismo con l’insulina.
A causa dell’azione degli ormoni, nella crono dieta si consiglia di mangiare i carboidrati solo di mattina e nel primo pomeriggio. In queste fasce orarie l’azione liposintetizzante dell’insulina viene contrastata dagli ormoni corticosteroidei (cortisolo). Inoltre, gran parte dell’energia assorbita viene smaltita dalle attività svolte durante il giorno. Durante i pasti serali, invece, viene consigliato di diminuire il consumo di carboidrati e di aumentare, invece, quello degli alimenti proteici. In questo periodo di tempo, infatti, l’equilibrio ormonale favorisce il consumo di grassi e durante la notte l’aumento della massa muscolare. In realtà, quello di consumare i carboidrati a pranzo e le proteine a cena è un luogo comune privo di effettivo fondamento. Infatti, ogni pasto dovrebbe essere equilibrato e i nutrienti dovrebbere essere ripartiti tra carboidrati in dose maggiore, proteine e in dose minore in grassi. In ciascun pasto poi non devono mai mancare le fibre rappresentate soprattutto da frutta e verdura. Questo perché altrimenti si potrebbe innescare il seguente meccanismo: in seguito ad un pasto di carboidrati l’insulina ne permette l’accumulo a livello muscolare ed epatico; quando sono in eccesso li fa accumulare sotto forma di grassi nel tessuto adiposo. Pertanto, se vengono mangiati carboidrati tutti in una volta a pranzo è probabile che parte di essi divetino grassi.